Articolo a cura di: Daniele Di Stefano
Fonte: www.rigeneriamoterritorio.it
Una metodologia brevettata e già operativa in un sito industriale italiano, consente di bonificare siti contaminati da solventi clorurati senza produrre flussi di scarto, utilizzando una particolare specie di batteri
Una delle prime cose che viene in mente alla parola “ripulire” è una lavatrice: cosa c’è di più facile, per rimuovere lo sporco, che mettere tutto in lavatrice? È questo, grosso modo, il meccanismo alla base di un sistema di bonifica della falde acquifere contaminate brevettato dall’Università La Sapienza di Roma (tra gli inventori Marco Petrangeli Papini e Mauro Majone, docenti del Dipartimento di Chimica), insieme a Sersys Ambiente e alla tedesca IEG Technologie GmbH, attiva nel settore delle bonifiche ambientali. Dal brevetto, legato a un progetto di ricerca finanziato dal Miur e depositato nel 2017, è nata TRIREME. Un nome che richiama quello delle navi da guerra dell’antica Grecia, ma che è in realtà l’acronimo di “Technologies for Reliable and Innovative REMEdiation”, la denominazione scelta per questa giovane impresa, frutto della collaborazione tra Dipartimento di Chimica dell’Università La Sapienza di Roma, Istituto di Ricerca sulle acque del CNR e Sersys Ambiente.
Per visualizzare l’articolo completo clicca sul seguente link: www.rigeneriamoterritorio.it/trireme-la-lavatrice-che-bonifica-i-siti-inquinati